I benefici del team building in Outdoor sono innumerevoli, ma ritrovarsi a lavorare e consolidare i valori di un team all’interno di un bosco assume un significato ancor più profondo. Per coglierlo basta soffermarsi per un attimo ad analizzare come gli elementi che lo compongono interagiscano fra loro. Infatti, le piante rendono il bosco archetipo del gioco di squadra. Anzi, il più grande esempio di vero gioco di squadra a cui ci si possa ispirare. I concetti espressi dallo scienziato Stefano Mancuso nei suoi due libri “La Nazione delle Piante” e “Plant Revolution” ci aiutano a comprendere perché.
«In nome della mia ormai pluridecennale consuetudine con le piante, ho immaginato che queste care compagne di viaggio, come genitori premurosi, dopo averci reso possibile vivere, vengano a soccorrerci osservando la nostra incapacità a garantirci la sopravvivenza. Come? Suggerendoci una vera e propria costituzione su cui costruire il nostro futuro di esseri rispettosi della Terra e degli altri esseri viventi. Sono otto gli articoli della costituzione della Nazione delle Piante, come otto sono i fondamentali pilastri su cui si regge la vita delle piante, e dunque la vita degli esseri viventi tutti.»
— Stefano Mancuso
Indice dei contenuti
Non esistono gerarchie e burocrazie
Non esistono gerarchie e burocrazie nella Nazione delle Piante, come invece usualmente esistono tra gli uomini. Ogni uomo tende a creare una gerarchia nel proprio ambiente e tende sempre a salire al livello superiore, anche se taluni scienziati hanno rilevato che «in una gerarchia ogni dipendente tende a salire al suo livello di incompetenza».
Se gli umani hanno replicato l’organizzazione gerarchica del proprio corpo, quella delle piante è una Nazione democratica in cui gli elementi non hanno alcun organo fondamentale, singolo o doppio, distribuiscono in ogni loro parte le stesse caratteristiche e rappresentano un modello fondato sul principio del mutuo soccorso e della cooperazione: un modello al quale l’essere umano dovrebbe ispirarsi per consentire la sua stessa sopravvivenza.
In definitiva cosa decide il destino degli esseri viventi, la competizione o la cooperazione? In realtà è la cooperazione la vera forza trainante dei rapporti fra le specie: le piante stesse hanno intrapreso questa lunga cooperazione con gli esseri umani, proprio perché, la Nazione delle Piante vede nella cooperazione lo strumento primario con il quale si forma il progresso delle comunità.
L’insana idea che sia possibile crescere all’infinito in un ambiente che dispone di risorse limitate è soltanto dell’essere umano. Il mondo vegetale segue la semplice regola di crescere fin che è possibile farlo, in accordo con la quantità di risorse disponibili. In altre parole quando i mezzi scarseggiano, la crescita si riduce e la pianta si adatta alle mutate condizioni di vita.
Le piante hanno un comportamento completamente diverso rispetto all’atteggiamento predatorio umano, non sono soltanto le uniche e straordinarie produttrici di ossigeno, elemento indispensabile per la nostra sopravvivenza, ma anche capaci di reperire elementi nutritivi attraverso le società di “mutuo soccorso“ che annoverano tra i loro fondatori anche i batteri.


Gli otto punti della Carta dei diritti delle piante
Ecco allora gli otto punti della Carta dei diritti delle piante che Mancuso individua e analizza diffusamente.
- La Terra è la casa comune della vita. La sovranità appartiene ad ogni essere vivente.
- La Nazione delle Piante riconosce e garantisce i diritti inviolabili delle comunità naturali come società basate sulle relazioni fra gli organismi che le compongono.
- La Nazione delle Piante non riconosce le gerarchie animali, fondate su centri di comando e funzioni concentrate, e favorisce democrazie vegetali diffuse e decentralizzate.
- La Nazione delle Piante rispetta universalmente i diritti dei viventi attuali e di quelli delle prossime generazioni.
- La Nazione delle Piante garantisce il diritto all’acqua, al suolo e all’atmosfera puliti.
- Il consumo di qualsiasi risorsa non ricostituibile per le generazioni dei viventi è vietato.
- La Nazione delle Piante non ha confini. Ogni essere vivente è libero di transitarvi, trasferirsi, vivervi, senza alcuna limitazione.
- La Nazione delle Piante riconosce e favorisce il mutuo appoggio fra le comunità naturali di esseri viventi come strumento di convivenza e di progresso.
Le piante ci insegnano a superare le difficoltà
“Se vogliamo migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di imparare dalle piante, perché sono la nuova frontiera dell’innovazione tecnologica”
Revolution Plant – Stefano Mancuso
I vegetali di cui ci parla Mancuso non si limitano a fornirci ossigeno, nutrimento e a rendere abitabile il pianeta, ma in maniera inappellabile si dimostrano molto più acuti dei colleghi animali nel progettare metodi efficaci di sopravvivenza.
“Qualunque sia il problema” – sostiene Mancuso – “gli animali lo risolvono spostandosi. Quindi” – spiega – “non risolvono i problemi, ma li evitano. Per le piante, che non possono muoversi, è più importante trovare una soluzione efficace al problema”. Non è certo un esempio di poco conto.
Le decisioni prese in gruppo sono le più efficienti
Prendendo ispirazione dalle piante, scienziati e industrie stanno già progettando metodi più efficienti per produrre energia, cibo, movimento e persino per andare alla conquista dello spazio. Capitolo dopo capitolo Mancuso ci fa scoprire capacità e strategie dei vegetali e le relative possibili applicazioni per migliorare la vita degli uomini seguendo il loro esempio. “L’apparato radicale è, senza tema di smentita, la porzione più rilevante della pianta – scrive Mancuso nel libro – è l’intero apparato radicale a guidare la pianta, come una sorta di cervello collettivo o meglio, di intelligenza distribuita su una superficie che può essere enorme”. Nel capitolo intitolato “Democrazie verdi” lo scienziato ci fa ragionare su qualcosa che sa davvero di rivoluzione.
“Le organizzazioni ampie, distribuite e senza centri di controllo in natura – scrive Mancuso – sono sempre le più efficienti. I recenti progressi della biologia nello studio del comportamento dei gruppi indicano, senza ombra di dubbio, che le decisioni prese da un numero elevato di individui sono quasi sempre migliori di quella adottate da pochi. In alcuni casi la capacità dei gruppi di risolvere problemi complessi è strabiliante. L’idea che la democrazia sia un’istituzione contro natura, dunque, resta solo una delle più seducenti menzogne inventate dall’uomo per giustificare la sua, contronaturale, sete di potere individuale”.
Anche nei progetti in permacultura si parte dal presupposto che più cervelli insieme portino ad un risultato migliore, perciò si lavora sempre in gruppo. Un singolo progettista non potrà mai fare meglio di un team di persone che, proprio come accade nelle piante, insieme dispongono di più informazioni, esperienze e connessioni. Come scrive il padre della permacultura Bill Mollison “la chiave è la cooperazione, non la competizione”.
“Consciamente o inconsciamente” – conclude Mancuso – “attraverso gerarchie e ordinamenti sociali noi replichiamo la nostra morfologia di esseri animali: una testa che comanda, braccia che eseguono… tutto quello che riusciamo a immaginare è strutturato secondo questo modello, che è debole e vorace in senso energetico. Forse dalle piante e dalla loro struttura a rete abbiamo più di una cosa da imparare.”
“Se doveste ancora sentire il banale luogo comune secondo cui in natura vige la legge del più forte, sappiate che si tratta di sciocchezze: in natura prendere decisioni condivise è la miglior garanzia di risolvere correttamente problemi complessi“
–Stefano Mancuso
Costruire i valori di un team all’interno di un luogo magico.

Il cuore pulsante del parco
Immersa nella Foresta INmind, a pochi metri dalla spiaggia sul fiume Lima, è un’area esclusiva dotata di una pedana coperta di ampie dimensioni. Le strutture permettono molte attività ed eventi aziendali coniugando unicità a praticità.

Un’aula con una vista unica
L’area attrezzata OUTdoor si trova a ridosso del canyon con una vista mozzafiato sulla Laguna Blu. E’ dotata di una pedana in legno coperta, energia elettrica (solare) e wi-fi. Ideale per gruppi di medie dimensioni.

Una magia che non può essere raccontata
La Foresta INmind è una zona esclusiva del parco riportata al suo naturale splendore. Sono stati ripristinati gli antichi sentieri e i ponti di legno.
Le piante applicano da sempre l’economia circolare, quindi abbiamo un valido esempio da seguire.
Le piante sono sulla Terra da quasi 4 miliardi di anni e hanno favorito l’arrivo del ‘homo sapiens’ da 200 mila anni.